Riguardo alle spese d’istruzione, con la Finanziaria 2016 sono state apportate alcune modifiche riguardanti la detraibilità delle stesse.
Tra le novità previste troviamo la nuova detrazione di importo massimo di 400 € a studente per quanto riguarda la frequenza di:
Tra le spese di frequenza soggette alla detrazione del 19% vi sono:
Queste detrazioni si differenziano dalle detrazioni per le operazioni liberali riguardanti istituti scolastici, la cui detrazione spetta nella misura del 19%, senza limitazione, e che il versamento sia stato effettuato tramite assegno, bonifico, carta di credito o debito.
Le spese per la frequenza dell’asilo nido non rientrano tra queste spese; pertanto è confermata la detrazione del 19% per un importo max di 632 € per ogni figlio a carico.
Secondo la finanziaria 2016 sono ammessi in detrazione le spese d’istruzione sostenute per la frequenza di:
1. Per medicina, 3.700 € al nord, 2.900 € al centro, 1.800 € al sud e isole;
2. Per le professioni sanitarie, 2.600 € al nord, 2.200 € al centro, 1.600 € al sud e isole;
3. Per le professioni scientifico e tecnologiche, 3.500 € al nord, 2.400 € al centro, 1.600 € al sud e isole;
4. Umanistiche e sociali, 2.800 € al nord, 2.300 € al centro, 1.500 € al sud e isole;
5. Per i dottorati, specializzazioni e master si avranno dei limiti di: 3.700 € al nord, 2.900 € al centro, 1.800 € al sud e isole.
A questi importi va poi sommata anche la tassa regionale per il diritto allo studio.
Per le spese sostenute per la frequenza ad università all’estero, le spese relative a tali corsi sono detraibili facendo riferimento alle spese per la frequenza di corsi similari tenuti nell’Università italiana più vicina alla residenza del contribuente.
Per quanto riguarda invece le spese sostenute per i corsi di laurea in teologia tenuti presso le Università Pontificie, sono detraibili nel limite di spesa di 2.300 €, 2.900 € se specializzazione o master.